Morena Mussoni con il manifesto da lei realizzato per l'anniversario della Liberazione di Cervia


Morena Mussoni

1973 - 2013

Ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna sotto la guida di Radu Dragumirescu e arti musive con Daniele Strada. Durante gli anni di Accademia ha sperimentato l’uso dell’oro sia in pittura che in mosaico ricercando i vari effetti di luce anche su supporti poveri e consunti come la carta di giornale. Recentemente si è dedicata ad uno studio del ritratto e della figura che cerca nella stilizzazione e nelle vibrazioni di colore una sua spiritualità. Nel mosaico ha utilizzato la tecnica diretta a lei più congeniale per la realizzazione di composizioni polimateriche. Ha partecipato a varie rassegne collettive principalmente con artisti della sua generazione.

La pittrice da giovanissima fu folgorata da una personale di Klimt a Firenze. Le figure femminili sono il suo primo amore e al momento sono solo il pretesto, anche se molto amato per una ricerca formale e stilistica in evoluzione.
I visi, i corpi, i gesti sono di donne e adolescenti orientali.
Immagini di foto sfuocate messe su tela. Esili e fragili donne ritratte in una fase di transizione della loro vita dalla incerta collocazione.
Sembrano in movimento e voler fuoriuscire dalle tele per dileguarsi altrove.
In queste opere chiaro è il tentativo di voler superare la staticità della struttura che le contiene e di copiare ciò che fa la cinepresa nelle mani di un regista: fissare sulla pellicola il preciso momento di una storia in movimento o di imitare il lavoro del fotografo quando accentua e riduce certi dettagli nelle foto digitali.
Uno stile che tenta una sintesi dei mezzi tecnologici contemporanei più utilizzati e popolari. Dipingere scene e ambienti di vita quotidiana del secondo millennio: “adolescenti in metrò” sospese tra una dimensione metropolitana fatta di luci al neon e una realtà impalpabile e sconosciuta.
Gli acrilici verdi, gialli, rosa fluorescenti a tratti acquerellati realizzano l’effetto desiderato. Soggetti femminili dall’aspetto etereo e spirituale. In queste tele si percepisce la fusione di due mondi: quello orientale, con civiltà e tradizioni antichissime con quello industriale e capitalistico occidentale. Sono piccole donne malinconiche e romantiche quelle raffigurate in ritratti che sembrano uscire dalle atmosfere profonde dei romanzi di Yukio Mishima oppure dai più leggeri e contemporanei racconti di Banana Yosimoto fino ai popolari Manga, violenti e crudeli che invadono la Tv e i fumetti.
Le giovani orientali incarnano questa era di veloci cambiamenti per le società asiatiche con tutti i condizionamenti del mondo occidentale che si riproducono negli atteggiamenti, nei comportamenti, negli abiti.
Il movimento dato dai colori si sposa perfettamente con questa evoluzione. Donne icona di una nuova era che noi già conosciamo ma loro no e quindi vi guardano con speranza, gioia e ingenuità. Noi sappiamo che una società basata su consumismo, immagine e apparenza non regala solo eden e felicità ma porta con se anche molti effetti distruttivi.E le donne di Morena sembrano essersene già rese conto.
L’attrazione della pittrice verso il mondo asiatico, che la accomuna a tanti artisti contemporanei, testimonia la fuga da una società sempre più vecchia, statica, rassegnata, indifferente, avvinghiata sugli stessi errori e incapace di immaginare nuovi modelli di vita, verso mondi dove le anime e i cuori sono ancora intatti e quindi forse ancora capaci di disegnare nuovi orizzonti. Il suo messaggio seppur problematico e contraddittorio guarda con speranza al futuro di queste nuove generazioni.

Manuela Foschi




MORENA MUSSONI
1973-2013
Cervia (RA)







aggiornata: 22.04.2015


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